Citazioni stilistiche di altre epoche, mix materici e architetture di luce

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L’estetica in tema di lighting design ha visto nel tempo sperimentare i materiali e le loro combinazioni, che definiscono diverse percezioni della luce stessa ed effetti decorativi inaspettati in relazione allo spazio architettonico.

Dal catalogo Fabbian un ampio ventaglio di possibilità espressive: da quelle che hanno attraversato gli anni – e quindi superato le tendenze – fino a quelle più recenti. Tutte espressione di un’anima di un carattere proprio.

Così il vetro imbrigliato da strutture di metallo è il principio di collezioni come Armilla, di Lorenzo Truant, il cui diffusore in vetro bianco lucido è trattenuto in maniera quasi casuale da pochi sottili cerchi metallici (cromati, dorati o bruniti) imprigionati dal vetro fuso al termine del processo. Una rappresentazione rinascimentale contemporanea del moto dei pianeti e delle stelle.

Nella famiglia Saya, di Giò Minelli e Marco Fossati, composta da tre modelli in dimensioni e forme differenti ma accostabili in eleganti composizioni perfette per locali come bar e ristoranti, il vetro invece è soffiato all’interno di una struttura di fitti fili di metallo che si compongono con regolarità a 360° intorno alla fonte luminosa. La luce omogenea e diffusa, piuttosto che interrotta dai segni grafici del metallo, è comunque una scenografica protagonista.

Accanto al design di apparecchi luminosi stilisticamente discreti, Fabbian ne propone di più connotati. Ad esempio Amulette Art di Bernhardt & Vella, in versione sospensione o applique, che sintetizza in chiave contemporanea il gusto Art Déco, sperimentando gli effetti che una luce led produce quando attraversa una lastra di cristallo colato di forte spessore e bordi martellati, trattenuta da un elemento geometrico in metallo.

Seguendo un percorso di assoluta originalità, Alessandro Di Prisco ha invece concepito, nel 2022, un sistema particolarmente adatto agli interni minimal, che godono di ampie volumetrie, sviluppate spesso in altezza. Ed è proprio in questi volumi che gli elementi modulari componibili ed aggregabili all’infinito di Dome possono descrivere delle architetture di metallo basate sulla forma dell’arco e della volta. Ogni corpo luminoso è infatti costituito da un cilindro/lampada, con sorgente LED ad alta efficienza, ed un arco di 1 mt di lunghezza che si collega al successivo cilindro e suggerisce l’esistenza di una costruzione interna ad un contenitore più ampio, attraverso una struttura aerea leggera e complementare alle funzioni e alle scenografie sottostanti.

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