Da un’idea di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Francesco Bonami, Disegna il Futuro è il nuovo esclusivo progetto di raccolta fondi realizzato dalla Fondazione IEO-MONZINO.
L’iniziativa si avvale della speciale collaborazione di tre straordinari architetti di fama internazionale, Antonio Citterio, Kengo Kuma e Patricia Urquiola, scelti per realizzare tre vasi in edizione limitata e firmata di solo 100 esemplari.
L’adesione degli architetti è stata immediata ed entusiasta: tutti hanno donato la propria idea creativa in un gesto di grande generosità verso la Fondazione IEO-MONZINO, con cui condividono valori di solidarietà e vicinanza; e dietro a ognuna delle creazioni c’è uno sguardo indirizzato al futuro.
“Ho deciso di aderire a questa iniziativa perché penso che ognuno di noi abbia una sorta di debito con le Fondazioni che si occupano del benessere e della salute delle persone” – ha raccontato Antonio Citterio – “I vasi che ho progettato sono due oggetti indipendenti, ma al contempo complementari. Quando li ho ideati non pensavo a degli oggetti che apparissero in primo luogo oggetti funzionali, avevo in mente delle simbologie, dei riferimenti alla storia umana del “dare una mano”, dell’aiutare. Il colore soia dello smalto rimanda alla terra, mentre il blu cobalto al cielo e all’acqua; gli accenti di colore all’energia. I due vasi, esternamente, sono uno il negativo dell’altro: ove uno è concavo, l’altro è convesso, i colori si invertono, in un continuo rimando, come una sorta di yin e yang che lega i due oggetti. Quando penso a un oggetto, nella mia cifra creativa immagino sempre come può essere utilizzato dalle persone, e mi piace pensare che questi due vasi possano essere usati insieme, anche uno dentro l’altro, come accade nella spedizione, oppure uno come porta oggetti, l’altro come porta frutta. Ci sono molte possibilità di utilizzo”.
“Non ho esitato a partecipare al progetto di Fondazione IEO-Monzino” – ha detto Patricia Urquiola – “Il progetto parte da una ricerca e da una riflessione sui temi dell’evoluzione nella natura, delle forme ibride, dell’adattamento a una realtà cangiante. Il vaso è infatti espressione di una metamorfosi dell’essere. Da un monolite dalla forma pura si sviluppano appendici organiche che ne avviluppano con forza la parte inferiore del cilindro, diventando un corpo unico, in una marcata ibridazione. Su una struttura in ceramica smaltata dalle complesse finiture si estendono incisioni dal ritmo costante, realizzate post-stampaggio, che definiscono la superficie dei due elementi. Una metamorfosi della materia che vive attraverso due forme completamente estranee che si compenetrano, si integrano e si completano”.
“Ho cercato di tradurre in forma la filosofia della Fondazione IEO-MONZINO e il suo dare valore alla salute” – ha spiegato Kengo Kuma – “La salute si basa su un delicato equilibrio tra diversi aspetti del corpo e della mente. Questo “trofeo” è composto da vari cerchi che sono delicatamente bilanciati e impilati per sostenere la coppa. Questa è l’essenza della salute”.
“Durante gli anni della mia presidenza ho potuto conoscere da vicino il lavoro di medici e ricercatori di IEO e MONZINO che si dedicano quotidianamente con passione e professionalità a svolgere il loro straordinario lavoro. Hanno bisogno del sostegno di noi tutti, affinché sia possibile mantenere altissimi standard di innovazione e assistenza, garantendo un continuo sviluppo della Ricerca clinica e sperimentale, donando speranza a migliaia di persone” – ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione IEO-MONZINO – “ed è anche grazie a iniziative come questa che possiamo vincere sfide sempre più complesse”.
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