L’oggetto è per definizione qualcosa di inanimato, al quale l’essere umano fornisce una funzione, un ruolo nel mondo. Alcuni rimangono nella loro condizione strettamente pratica, altri invece “prendono vita”, diventando conduttori di un pensiero, portatori silenti, eppure efficaci, della parola del suo creatore.
Un approccio che Catellani & Smith ha applicato sin dagli inizi, nel lontano 1989, dando voce e anima alle proprie creazioni, trasformandole in oggetti “parlanti” che comunicano e interagiscono con l’utente e l’ambiente in cui vengono inserite.
È nel laboratorio-officina lungo il fiume Serio, il luogo dove nascono le lampade di Catellani & Smith, uno spazio in cui pezzi, componenti tecnologici, materiali come ottone, alluminio, fibra di vetro o vetro industriale, vengono raccolti, diventando fonte di ispirazione e continuo terreno di sperimentazione. La produzione avviene attraverso un processo esclusivamente artigianale, che rappresenta il cardine intorno al quale si sviluppano valori e identità dell’azienda, creando un modello d’impresa virtuoso a supporto della qualità e bellezza delle cose “fatte a mano”.
Una bellezza valorizzata ancora di più dall’unicità. Grazie alla lavorazione artigianale e all’assenza di stampi industriali, infatti, ogni lampada si distingue dall’altra, poiché è la mano dell’artigiano che le dà forma, con tutte le possibili “imperfezioni”.
Pezzi unici che vengono trattati con cura, con operazioni specifiche e meticolose che richiedono particolare dedizione. Basti pensare all’applicazione della foglia color oro, rame o argento che caratterizza numerosi modelli della produzione, come ad esempio la scultorea Macchina della Luce, o alla particolare composizione “schiumata” all’interno della collezione Stchu-Moon, oppure alla verniciatura a mano di diverse lampade come Sorry Giotto, o ancora al sapiente intreccio di filo di alluminio dell’iconica Fil de Fer.
Commenta per primo